C’è una procedura prevista dalla Legge per aumentare l’assegno della pensione: in molti non conoscono la ricostituzione

Pensione troppo bassa? In pochi lo sanno ma in Italia esiste una procedura per aumentare l’assegno. Vediamo che cosa occorre fare.

Ad oggi, in Italia, la pensione minima corrisponde a circa 616 euro al mese che nel 2026, grazie alla rivalutazione, saliranno a circa 619. Cifre decisamente troppo basse se messe in rapporto all’attuale costo della vita nel nostro Paese. Eppure sono tante le persone che anche dopo oltre 20 anni di lavoro percepiscono tale cifra.

Da quando, nel 1996, è entrato in vigore il sistema di calcolo contributivo, gli assegni previdenziali sono stati penalizzati poiché l’importo della pensione non tiene conto dello stipendio ma solo dei contributi versati e dell’età di uscita dal lavoro. Da tempo si parla di portare le pensioni minime almeno a 1000 euro al mese ma, per ora, la proposta è sempre caduta nel vuoto per mancanza di adeguate risorse nelle casse dello Stato.

Come si può vivere – o anche solo sopravvivere – con poco più di 600 euro al mese? Quasi nessuno sa che c’è un modo molto semplice e assolutamente legale per aumentare il proprio assegno Inps. Si tratta della “ricostituzione”: una procedura prevista dalla Legge del nostro paese proprio per aiutare tante persone anziane in difficoltà.

Ricostituzione della pensione: ecco come funziona

Molti pensionati non conoscono del tutto i loro diritti. In particolare ben pochi sanno che, grazie alla procedura della ricostituzione, è possibile aumentare il proprio assegno previdenziale e recuperare anche gli arretrati di 5 anni. Di seguito vediamo come funziona questa procedura.

La pensione troppo bassa, a volte, può anche essere frutto di errori da parte dell’Inps. Ebbene sì: anche l’Istituto di Previdenza Sociale, talvolta, può commettere errori quando fa i calcoli. Oppure, anche laddove non sono stati commessi errori, magari noi non sapevamo di dover comunicare alcune informazioni utili per avere una pensione più alta.

La ricostituzione della pensione consiste in un ricalcolo dell’assegno tenendo conto di fattori sopraggiunti dopo il pensionamento del soggetto. Ecco quali sono alcuni fattori che potrebbero far lievitare l’assegno Inps di una persona:

• contributi figurativi, obbligatori o da riscatto non conteggiati o non riconosciuti per errore;
• variazioni di reddito che danno diritto a maggiorazioni sociali;
• variazioni nella percentuale d’invalidità;
• retribuzioni inerenti al periodo lavorativo precedente, ma riconosciute dopo il pensionamento;
• contributi versati in ritardo.

In tutti questi casi è utile fare richiesta all’Inps in modo che l’assegno venga ricalcolato. In caso emergessero errori o fattori non riconosciuti in origine, non solo l’assegno aumenterà ma si potranno anche recuperare gli arretrati fino a cinque anni. Chiedere la ricostituzione della pensione è molto semplice. Si può accedere direttamente al sito dell’Inps tramite Spid o Carta d’identità elettronica o Carta Nazionale dei Servizi; ci si può far aiutare da un Caf o da un Patronato o, in alternativa, si può chiamare il Contact Center Inps.