Edificato a 25 chilometri di distanza da Bologna, questo borgo rupestre è uno dei rari esempi di come la natura possa essere impiegata dal genio umano per soddisfare le esigenze della popolazione: storia e ubicazione del paesino emiliano incastonato nella roccia.
Nel corso dell’evoluzione umana, gli incavi e le grotte presenti nelle formazioni rocciose hanno rappresentato rifugio e casa, poiché offrivano riparo dagli agenti atmosferici e permettevano di difendersi anche dagli attacchi degli animali o di altri umani, soprattutto dopo la scoperta del fuoco.
Ma al di là della funzione ricoperta durante il Paleolitico, le caverne sono state usate anche più in là nel tempo, quando le civiltà si erano sviluppate ed esistevano già città e fortificazioni. Di esempi di questo tipo ne troviamo in varie parti del mondo, come ad esempio le Meteore in Grecia – formazioni rupestri che venivano utilizzate come luoghi di culto e che oggi stanno alla base di un monastero – oppure Setenil de las Bodegas in Spagna, chiamato anche il Paese sottosopra, oppure ancora la regione della Cappadocia in Turchia, dove ci sono i più noti esempi di case grotta.
Anche in Italia ci sono diverse zone in cui è possibile ammirare architetture rupestri. In Sicilia si trovano ad esempio a Nicosia e Sperlina (Enna), ma anche a Cavagrande (parco naturale nei pressi di Cassibile, in provincia di Siracusa) dove il “villaggio rupestre” diventò rifugio per gli abitanti della zona durante la Seconda guerra mondiale.
Gli esempi di architettura rupestre che abbiamo citato poco sopra risalgono all’antichità e sono stati utilizzati nel corso del tempo quando c’era necessità, ma in nessuno di questi luoghi è possibile trovare delle case in stile moderno che s’incastrano alla perfezione nella formazione rocciosa formando un unicum affascinante.
Ma esistono paesini moderni che si sposano con le rocce? Sì, uno c’è anche in Italia e si trova a 25 chilometri di distanza da Bologna. Il suo nome è Livergnano e la sua fondazione risale al periodo medievale. Scavare delle case nelle rocce serviva come strumento di difesa naturale dagli assalti di invasori stranieri e briganti ed ha permesso per secoli ai suoi abitanti di sopravvivere e prosperare.
Livergnano però ha avuto un ruolo molto importante anche durante la Seconda guerra mondiale. La sua posizione arroccata l’ha resa un punto strategico per gli scontri tra partigiani e invasori nazisti, il paese era il fulcro della Winter Line, tratto della Linea Gotica che fu soggetta a ripetuti bombardamenti durante il conflitto.
Ancora oggi sono presenti importanti e toccanti testimonianze di quell’oscuro periodo storico, storie di singole persone e di famiglie piegate e piagate dalla guerra, storie di sopravvivenza e resilienza, di speranza e disperazione conservate all’interno del Museo dedicato al secondo conflitto mondiale.
Oltre alle testimonianze storiche, a Livergnano è suggestivo ed emozionante anche solo passeggiare per le vie del paese, ammirando quelle case che si fondono alle pareti rocciose, ognuna con un colore diverso, come se facessero parte di un meraviglioso dipinto rupestre.
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